Un luogo per prendersi cura della salute e delle relazioni umane
Sappiamo tutti quanto la salute sia importante per avere una buona vita, quanto sia importante avere un corpo che si “sente bene”.
Ma non è sufficiente sentirsi bene per “stare bene”: si può dire di stare bene e nello stesso tempo essere completamente soli? Di stare bene ma senza l’affetto o l’attenzione di qualcuno?
Ci siamo interrogati su questo nel periodo post pandemia, quando abbiamo ripensato alle persone sole, principalmente anziani, che non vedevamo da tempo: staranno bene? E soprattutto, ci saranno ancora?
A fine 2021, quasi per caso, una consorella della conferenza S.Francesco, nella parrocchia dei Frati Cappuccini a Lecco, ci ha ricordato che esisteva uno spazio all’epoca destinato agli incontri della conferenza di S.Vincenzo, uno spazio attiguo ad un ambulatorio dismesso.
L’ambulatorio era stato attivo per diverso tempo a partire dagli anni ‘70 per opera del Dott. Fezzi, un medico di famiglia che con il supporto di infermiere volontarie apriva tutti i giorni questo spazio per fornire gratuitamente ai parrocchiani servizi ambulatoriali quali controllo della pressione, della glicemia, iniezioni, medicazioni e nello stesso tempo poter essere di orientamento per eventuali patologie o richieste particolari.
Con l’avvento del Covid, e soprattutto con l’avanzare dell’età di tutti i volontari, l’ambulatorio venne chiuso.
Ma i parrocchiani, specialmente gli anziani, terminata la pandemia, nelle chiacchiere amichevoli quotidiane hanno più volte chiesto come mai non fosse stato riaperto l’ambulatorio.
Parlandone tra noi ci è venuta spontanea la domanda: e se lo gestissimo noi l’ambulatorio?
Col Parroco poi è emerso che c’era interesse anche da parte del Comune ad offrire un servizio del genere all’interno del nostro quartiere, ed è stato quindi naturale il secondo passo, contattare le istituzioni per capire come poter procedere per realizzare questa idea.
Abbiamo capito che, a fianco di un servizio prettamente sanitario, sarebbe stato molto utile offrire anche uno spazio di accoglienza per le persone che si sarebbero approcciate, in linea con la missione della S.Vincenzo: spesso le nuove forme di povertà sono la SOLITUDINE, l’EMARGINAZIONE INVOLONTARIA, la DISCRIMINAZIONE, MANCANZA DI RELAZIONI SOCIALI, e questo è il nostro terreno di attenzione quotidiana
E’ nato così lo “Spazio Accoglienza e Salute”.
In uno spazio dedicato alla SALUTE, c’è anche possibilità di azione per chi, come la S.Vincenzo, cerca di alleviare queste forme di povertà per le quali non esiste farmaco se non la vicinanza di qualcuno, la possibilità di fare due chiacchiere, di trovare qualcuno con cui parlare. In una parola, ACCOGLIENZA.
Tutti gli operatori che si alternano nel servizio allo spazio sono volontari: tre infermiere professionali (iscritte all’albo e coperte da assicurazione), un medico di base in pensione, un medico di base in servizio e a disposizione per eventuali chiamate di orientamento, sei volontari (quattro vincenziani e due sostenitori) . A questo si aggiunge una OSS retribuita dal Comune di Lecco per un determinato monte ore. Con questa squadra riusciamo a coprire due mattine a settimana, il martedì ed il venerdi dalle 9.30 alle 11.30, anche nei mesi estivi nei quali più di ogni altro periodo dell’anno chi rimane in città si sente più solo.
Sono ormai dodici mesi che lo spazio è attivo, e sono stati censiti più di cento “visitatori” over 60.
C’è chi, con la scusa di farsi controllare la pressione, ci viene a trovare ogni settimana e si ferma a fare due chiacchiere, chi dopo l’assistenza sanitaria si ferma e ci racconta un po’ di sé, e noi siamo attenti nel caso emergesse qualche segnale di disagio sul quale porre attenzione ed eventualmente attivare le istituzioni.
E’ diventato anche un centro di divulgazione e comunicazione delle attività che si svolgono ogni mese nella nostra città , attività culturali, ludiche, bricolage, passeggiate, organizzate sia dal Comune di Lecco che da tante altre realtà associative che si occupano di particolari fasce di età. Nei volantini lasciati nel nostro locale ognuno può informarsi, o essere informato, delle opportunità che si offrono in quel periodo.
E’ un punto di ritrovo, e per certi versi un luogo di amici.
E se l’opera caritativa si accompagna all’amicizia, anche la fatica diventa leggera.
